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L'ACQUA CHETA

di Augusto Novelli

Le acque chete rovinano i ponti. Così si dice in Toscana per indicare quelle persone che hanno un'aria dimessa, e che proprio apparendo talmente innocue vengono spesso sottovalutate. La trama vede la solita buona famiglia di estrazione sociale bassa ma non troppo, con il capofamiglia di professione "cocchiere", e la consorte casalinga. Buona famiglia, padre dal piglio autoritario ma che vede più in là della moglie e che spalleggia la figlia buona; madre brontolona, un po' bigotta che non sa riconoscere tra le due figlie quale è la malerba e quale no, coccolando quella sbagliata a scapito dell'altra. Poi, appunto le figlie. Anita (il padre Ulisse, anche se lo nega, ha combattuto con Garibaldi!), ragazza "di giudizio", seria e brava, e Ida che dietro l'aria da santarellina trama sotterfugi d'amore con un tipo sospetto che pare un perfetto spiantato. In mezzo lo spasimante di Anita: Francesco detto Cecco, falegname dalle idee socialiste. La madre di Anita, ostacola in ogni modo i loro incontri ed i corteggiamenti di Cecco, ma deve ricredersi sul conto della figlia maggiore quando Ida, l'acqua cheta, fugge con il cicisbeo gettando la famiglia nella disperazione. Nel finale non solo Cecco avrà la sua Anita come premio per aver recuperato i fuggiaschi, ma anche il forestiero - seppur sotto stretta sorveglianza - potrà sposare Ida.

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